1955-1965  
Nel 1955 inizia a dipingere e a fare ceramica. Per diverso tempo frequenta lo studio del pittore Leo Spaventa Filippi a Varese, conosce Marco Costantini e apprende le prime tecniche incisorie. Maestro spirituale e formativo per Reggiori è il prof. Ambrogio Nicolini, valente orafo milanese e capace educatore. Partecipa alle prime mostre ed esposizioni nazionali di ceramica a Faenza, Gubbio, Albissola  e Castellamonte. Tiene la sua prima mostra personale di pittura a Viareggio, alla Galleria "La Navicella", dopo l'assegnazione a Firenze del Premio Primavera. 
 
1966-1975  
Dà impulso alla calcografia con particolare interesse all'acquaforte. Partecipa con assiduità a varie mostre provinciali e nazionali di pittura. Nel 1968 gli è assegnato il premio della Camera di Commercio di Ravenna al Concorso Nazionale della Ceramica d'Arte di Faenza, poi il premio Iglesias per la grafica, il Gaudenzio Ferrari a Santhià, il premio alla Mostra dei Lavoratori presso la Confindustria a Roma, il premio Borgo d'Ale e il premio Magenta. Una sua opera ceramica è acquistata dal Museo Internazionale della Ceramica di Faenza. Il regista Giuliano Nicastro gli dedica un cortometraggio per la televisione nazionale "Profilo di Albino Reggiori". Al premio Borgo d'Ale gli è assegnata la medaglia d'oro del Presidente della Repubblica.
 
1976-1980  
Nei primi due anni si dedica quasi esclusivamente alla grafica ed in questo periodo esce il volume "Mombello nostalgia di un paese", con sue acqueforti e con storie dialettali del padre Attilio. In occasione dell'anno Internazionale dedicato al fanciullo, gli è assegnato il Premio Internazionale della Ceramica di Gualdo Tadino, poi il Premio Frontini a Cernobbio, il Premio Bormio, il Premio Cavriana e il Premio alla Biennale di Certaldo.

1981-1985  
Dopo la morte del padre nel 1981, la sua ricerca si sviluppa prevalentemente nel campo ceramistico. E' di questo periodo, infatti, un approfondimento particolare sui materiali ceramici legati alla propria terra; comunque non abbandona l'impegno costante e continuo per la pittura. Esegue murales e affreschi in diverse località italiane: Marsala, dove è anche invitato all'omonimo premio; Gabicce, Brindisi, Nardò, Piane Sesia, Diamante, Trivero, Ganna e Lecce. Nello stesso anno l'Amministrazione Comunale di Laveno Mombello gli assegna l'incarico (che manterrà sino al 1995) di responsabile e Direttore della Civica Raccolta di Terraglia, Museo della Ceramica, di Cerro. Qui è curatore di importanti mostre di carattere prettamente ceramico dedicate ad Agenore Fabbri, Salvatore Cipolla, Giuseppe Lucietti, Ico Parisi, Antonia Campi, Marcello Morandini, Guido Andlovitz e agli artisti della Keramika Leningrada; molte anche le biennali di Terra & Terra.
Nel 1983 a Padova gli è assegnata la medaglia d'oro del Presidente della Repubblica. Per la Regione Liguria tiene dei corsi di decorazione ceramica e modellato presso l'Istituto Fernando Santi di Genova e  per il Comune di Milano al Centro Milanese per lo Sport e la Ricreazione.
 
 
1986-1990   
Realizza i quattordici pannelli per le edicole della Via Crucis della chiesa romanica di San Pietro a Gemonio; per la chiesa della Risurrezione di Quarto Oggiaro in Milano compie un'opera, sempre in ceramica, per l'altare maggiore. Contribuisce ad illustrare il paese di Maglione con un affresco e con pannelli ceramici. Gli è attribuito un importante premio al 42° Concorso Internazionale della Ceramica d'Arte di Faenza.

1991-1997
Sino al 1995 grande è il suo impegno, in tempo e professionalità, per il Museo di Cerro; impegno riconosciutogli anche dal Rotary Club Varese Verbano che gli conferisce il Premio alla Professionalità. Per ceramica presepiale nel 1996 a Modena gli è assegnato il "Premio Begarelli" e per la pittura a Marina di Ravenna nel 1997 il Premio "Marina". Dal 1996 è docente presso la cattedra di Scultura Ceramica  all'Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como. Nel 1997 è eletto Presidente dell'Associazione S.C.A.G. Gruppo Artistico Culturale Sportivo di Laveno Mombello: incarico che manterrà fino al 2004.
Sempre nel 1997 allestisce l’importante mostra, presso il Chiostro romanico benedettino di Voltorre, dal titolo “Cattedrali…una voce verso il cielo”; in tale occasione è presentata la prima monografia dell’artista.
 
1998-2000
Nel 1998 effettua la personale allo Spazio Arte ‘98 di Borgoticino, seguita da quella allo Studio d’arte Liberti di Angera, in cui espone una ricca serie, allora inedita, di disegni colorati realizzati su una carta francese che lo appassiona, tanto da produrre una nutrita serie di opere sul genere. Nello stesso anno, la Comunità Montana della Valcuvia, gli dedica la copertina della sesta edizione della rivista ‘Terra e gente”.
Nel 1999 il Comune di Laveno Mombello ed il Museo Internazionale Design ceramico Civica Raccolta di Terraglia lo invitano a tenere una mostra personale di ceramica, fortemente voluta dall’allora presidente dello stesso Museo Marcello Morandini. Con questa mostra, e’ chiamato ad inaugurare la Galleria d’Arte ceramica, lo spazio espositivo destinato ad accogliere mostre tra le più significative del settore presso il Museo della ceramica di Cerro. Nicola Mileti, organizzatore e curatore delle Mostre Internazionali della Ceramica di Cartellamonte, in visita alla mostra scrive: “…sei un grande Ceramista, umile. La mostra e’ composta, pulita, bella. Che dire? Sei bravo, sei un maestro artista della ceramica italiana”.
Seguono, negli anni successivi, altre mostre personali di pittura e, presso la Galleria a.t. arte di Gemonio, presenta una serie di dipinti dedicati alle “Venezie”, tema molto amato da Reggiori che lo ha visto realizzare oltre un centinaio di opere fra tele, tavole e cartoni.
 
2001-2002
Nel 2001, Milena Milani lo invita, presso la famosa saletta del bar Testa di Albissola (importante punto d’incontro di generazioni di artisti degli anni cinquanta e sessanta) dove Reggiori allestisce la mostra “Viva la ceramica”. Al suo fianco espongono anche Salvatore Cipolla e Flavio Roma.
Altra mostra dedicata alla ceramica e’ quella a Globo Ceramiche di Madignano, in provincia di Cremona, alla quale segue la mostra, presso lo studio di Varesino dello scultore Oreste Quattrini, intitolata “Il canto intonato delle cattedrali di Albino Reggiori”.
Per Reggiori inizia un ricco periodo artistico, poiché realizza opere in ceramica refrattaria cotte ad altissime temperature. Sperimenta un materiale che, a detta dello stesso artista, risulta essere di suo grande interesse; si tratta di monocottura, a 1350 °C circa. Nasce proprio in seno a tale sperimentazione ceramica la serie degli omaggi ai grandi artisti del nostro secolo: Picasso, Braque, Chagal, Modigliani, Carrà, Leoncillo, Leonardi, Mirò ed altri. Significativa e’ quindi la mostra, effettuata presso la Galleria a.t. arte di Gemonio, in cui Reggiori presenta al suo pubblico un nutrito numero di oprere.
Milena Milani lo invita nuovamente a Cortina D’Ampezzo per una mostra personale, presso l’Hotel Montana, denominata “Il magico pulsare delle cattedrali”, a cui segue quella di pittura e ceramica, presso la Galleria Spazio Zero di Gallarate, dal titolo “Frammenti poetici della memoria”.
 
2003-2006
Le opere di Reggiori approdano anche al Museo Pagani di Castellanza, raccolte in un esaustivo percorso artistico che abbraccia opere di pittura, ceramica e disegni.
Muore Marco Costanti e Reggiori lo ricorda, mediante un suo scritto pubblicato da un giornale locale, come un uomo che è stato fedele alla cultura e alla sua terra.
Nello stesso anno, Reggiori e’ impegnato nella realizzazione del Battistero per la Chiesa di Santo Stefano a Mombello di Laveno, suo paese natale. Il lavoro lo impegna molto, anche dal punto di vista tecnico, poiché studia con passione e profonda perizia il materiale ed il colore definitivo da stendere sulle quaranta formelle in refrattario, cotte a 1380 °C, che raffigurano, mediante simboli e figure, la storia della Chiesa e dell’uomo. La piastra dell’Angelo Custode e’ dedicata ai figli Alberto e Angela. In occasione dell’inaugurazione del nuovo battistero, è allestita una mostra con i bozzetti preparatori e le prove di colore che aiuta meglio a comprendere il lungo processo di realizzazione dell’opera.
Parallelamente, continua la produzione pittorica e ceramistica dell’artista che lo vede attivo in una nuova creazione di opere. Nel marzo del 2004 e’ invitato, dal Comune di Soliera (Mo), a tenere una mostra personale di pittura, ceramica, scultura ed incisione.
Nel giugno 2006 il Museo internazionale design ceramico Civica raccolta di terraglia, presenta l’edizione anastatica in serie limitata del “Catalogo Paglia” (1916-1932), un prezioso documento storico relativo alla produzione ceramistica ed i decori della manifattura S.C.I., di Laveno. Tale documento vede la presentazione scritta da Reggiori poiche’ l’opera arginale fu donata al Museo nel 1992, quando Reggiori ne era il presidente.
Nella primavera dello stesso anno, a seguito di gravi problemi di salute, suoi e della moglie Flora, compagna di vita da sempre, moglie tanto amata dall’artista, comincia un difficile periodo di vita che porta Reggiori ad un sempre maggiore allontanamento fisico dall’arte, e che, dopo la morte della moglie, avvenuta nel marzo del 2005, si renderà definitivo a causa del continuo aggravamento della sua condizione fisica. Durante l’ultimo periodo della sua vita, e’ realizzato un suo affresco nel borgo di Arcumeggia, il paese dipinto, luogo amato e conosciuto dall’artista. L’affresco nasce grazie ad un precedente spolvero preparatorio, ideato personalmente da Reggiori. Purtroppo, l’artista non riesce a partecipare alla realizzazione dell’opera e nemmeno a vederla compiuta, poiché muore il 18 agosto 2006, nella casa in cui ha vissuto con la sua famiglia ed ha lavorato.